“Son de Mar”, di Bigas Luna

In una cittadina spagnola vicino a Valencia arriva Ulises, un attraente professore di letteratura al liceo con la passione per il mare, la pesca e le barche. Prende alloggio in una pensioncina e lì viene sedotto da Martina, la giovane e solare figlia dei proprietari anch’essa innamorata del mare, stregata dal fascino del professore, e a cui lui recita versi poetici, in particolar modo dell’Eneide.

Nonostante le pressioni che riceve da parte di Sierra, un ricco imprenditore edile amico di famiglia e da anni vanamente innamorato di lei, Martina sposa Ulises. I due hanno subito un figlio e vanno a vivere insieme, ma ben presto la noia comincia a fare capolino nella vita di Ulises che, uscito una mattina per pescare sulla sua barchetta, scomparirà in mare.

Con uno stacco di quattro anni ritroviamo Martina risposata con Sierra e stabilitasi col figlioletto nella di lui lussuosa villa. Le cose sembrano andare mestamente, quando all’improvviso una telefonata anonima le sconvolge la vita: è Ulises, che chiede di incontrarla di nascosto, e che le rivela di essere stato in giro per il mondo e di non averla mai dimenticata. Nonostante la rabbia iniziale, Martina gli cade tra le braccia ed incomincia con lui una relazione clandestina in un appartamento vuoto costruito da Sierra.

Ma questi, insospettito dal comportamento anomalo della moglie, l’ha fatta pedinare e viene ben presto a conoscenza della tresca, andando su tutte le furie. A Martina non resta che andarsene con Ulises a bordo della barca del marito, chiamata Son de mar. Però Sierra, preventivamente, ha sabotato l’imbarcazione danneggiandone il motore e creando delle falle, oltre a privarla dei salvagente; Martina e Ulises se ne rendono conto al largo. La fine, tragica, vede i due in un obitorio, che si rianimano per unirsi di nuovo nella loro travolgente passione.

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