Roma FF 2012: ‘Goltzius and the Pelican Company’, Greenway e il sesso nel ‘500

 

Delizioso, teatrale, completo, irriverente e geniale. Ecco l’ultima fatica cinematografica di Peter Greenway, presentata in anteprima al Festival del Cinema di Roma 2012.

‘Goltzius and the Pelican Company’ è la storia di Hendrik Goltzius, tipografo olandese di fine Cinquecento, noto come autore di innumerevoli stampe erotiche. Contemporaneo del più famoso pittore Rembrant, Goltzius convinse il Margravio di Alsazia a finanziare la pubblicazione di alcuni libri illustrati in cambio della promessa di un libro di storie bibliche del Vecchio Testamento.

Ed ecco i racconti dei protagonisti, la Pelican Company, in un film geniale, libero ed d’avanguardia seppur classico, dove il geniale protagonista sembra predecessore dell’imprenditoria e dell’arte erotica, tra lezioni sulla storia dell’arte e nudità delicate e reali.

Abbiamo intervistato il regista Peter Greenway:

Sono sempre stato totalmente affascinato da questo genere di personaggi. Sono da sempre interessato alle opere visive, la mia formazione è pittorica, e fare un film su un pittore-tipografo-illustratore è straordinario. Il cinema è il luogo ideale in cui parlare e raccontare storie. Le nuove tecnologie vanno di pari passo all’evoluzione del mercato, e oggi tutto si basa sul sesso. Ma anche nel passato. A meno che tu non sia una suora o un puritano, tutti noi siamo interessati ed ammaliati dal sesso, diciamoci la verità! Che si tratti di un pittore veneziano del Sedicesimo secolo o di un artista contemporaneo! Dall’epoca alle pin-up 50s fino al cyber space di oggi.

Goltzius fece un’enorme produzione di opere, e ho voluto celebrare la sua vita e la sua creatività. L’erotismo e il sesso sono quasi tutto, nel nostro quotidiano.

La nudità? È come un costume. Nel film ha fatto parte delle scene.

Voi italiani considerate il tema di sottofondo, quello religioso, come attuale, mentre per noi nordeuropei lo è già da tempo. Perché cristianesimo e sesso non possono andare a letto insieme? Voglio dire: per procreare bisogna scopare. Perché dunque dovrebbe essere così vergognoso!?”

E chiude:ci sono solo due cose di cui vale la pena parlare. Una è il sesso. L’altra la morte!”

 

Categoria: ArteCinemafeaturedInterviste

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