“Figlie di tanta madre”, di Pierre Louys

Un giovanotto si ritrova come vicine di casa quattro donne molto speciali: una signora di trentasei anni e le sue figliole di sette, quattordici e venti. Tutte prostitute, ma di un genere particolare. Subito s’instaurano “rapporti” molto stretti tra quest’uomo e le quattro donne che lo gratificano anche nel racconto dettagliato delle loro esistenze peccaminose, totalmente amorali.

Scostata la tenda della camera da letto, dove sono dipinte le scene di questo scatenato bordello, si entra nell’intimità del libro che non è romanzo ma ‘vita’, a detta dell’autore, ‘vissuta’. Il puzzle ha cinque sagome, di cui quattro figurano nel titolo: un giovanotto e una signora di 36 anni con le sue tre figlie, tutte in calore. Segue la ‘storia vera’ come la scriveva Luciano di Samosata, cioè ricca, complessa, molteplice e delirante, un compendio di dialoghi fra cortigiane, memorie di casa chiusa, spigolature sessuologiche, voci della più sguaiata gergalità parigina.

 

Categoria: FocusPoetry

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