Crimini, sesso e sballo: gli Spring Breakers secondo Harmony Korine

Provocazione made in Usa, quella dipinta dall’avanguardistico video-artista Harmony Korine nel suo ‘Spring Breakers‘!
Come già annunciato nei giorni precedenti al Festival di Venezia 2012, la pellicola in concorso del regista americano estrapola dalla realtà quotidiana e delle feste di primavera in voga tra gli adolescenti statunitensi, la storia di ragazze ribelli, incontrollabili e magnificamente delineate nelle loro perversioni così giovanili e al passo coi tempi da far risultare il film quasi documentaristico seppur intriso di scabrosità e colori pop come fosse firmata da un discepolo di Warhol.
Deliziosa la scelta di afffidare il ruolo di tre delle nostre esaltate eroine ai nomi più in voga dello star-system per teenagers, deprivandole della loro intonsa immagine teen per affidare loro quella di provocatrici del nuovo millennio, sperimentatrici di droghe e sballi, sesso e follie on-the-road, crimini e follie da una notte.

Una perla la prova d’attore di James Franco che si spoglia dell’immagine di neo icona dell’arte indie, acquisita grazie ad un eclettismo multidisciplinare (vedi performance anche da regista, firma come scrittore ed autore, poeta, videoartista e pittore), per calzare i panni di un folle demonietto contemporaneo la cui cattiveria è intangibile in favore di una scelleratezza da gangster bianco di oggi, tra armi, droghe, denaro e donne, pur diventando a sua volta da carnefice a vittima delle fanciulle di cui sopra.



Sesso e sballo, fluo e rock, alcolici e stupefacenti, sparatorie e pazzie di periferia: un piccolo capolavoro art-pop contemporaneo, che non risparmia nudi e costumini, scene lesbo e threesome.
Abbiamo intervistato il regista e James Franco…

HK:È un film veritiero e audace, che punta a raccontare solo la realtà della moderna società americana e di una precisa fascia d’età. Gli Spring Breakes sono veri e propri riti di passaggio negli States, dove tutto è possibile, anche il male e le più grandi trasgressioni! Ho scelto apposta Vanessa Hudgens, Selena Gomez e Ashley Benson per il ruolo delle mie folli protagoniste, perché volevo vederle all’opera in qualcosa di forte che ne avrebbe totalmente cambiato l’immagine casta e pura da Disney club! Sono sempre stato attratto da persone disturbate e malate dentro, e forse le mie quattro protagoniste ne sono la progenie. C’è un vero e proprio attacco di musica, suoni, immagini e colori nel film, perché l’ho ideato come un’opera pop ma poetica, seppur reale e a tratti ironica. A volte le parole sono ostacoli! Sono donne e sanno quello che vogliono e come ottenerlo, senza alcuna paura di chi è più grande, del giudizio altrui o della legge, questo è molto reale perché dipinge esattamente la nuova generazione, che ha un’anima totalmente differente dalle precedenti!”

JF: Ci siamo divertiti tantissimo a girare, e le ragazze erano veramente a loro agio, anche nelle scene un po’ più hard, (a tre o lesbo, per esempio? – ndr) perché sono amiche e quindi in totale confidenza! Ho scritto un libro sugli adolescenti annoiati e sballati degli anni ’90 e queste ragazze sono diverse ma non troppo. È cambiato il modo e la forma della trasgressione, ma non lo scopo o il motivo. Sesso, droghe e follie sono qui viste dalla parte femminile, cosa atipica, ma molto interessante e contemporanea!”


Categoria: CinemafeaturedInterviste

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