Roma FF 2012: ‘Marfa Girl’, la nuova scandalosa opera di Larry Clark

Presentato al Festival del Cinema di Roma 2012, in concorso, ‘Marfa Girl‘ è l’ultima fatica cinematografica del controverso regista americano Larry Clark, noto al grande pubblico per le scandalose e splendide opere ‘Ken Park’, ‘Adolescente delle Caverne’ e ‘Kids‘.

La poetica del regista ruota anche in ‘Marfa Girl‘ attorno alle sue tematiche predilette: gli adolescenti, la vita, la scoperta, il sesso e la morte, in avviluppanti incontri-scontri di persone comuni e metaforici accostamenti alla ricerca di un’intimità psicologica e fisica. Laddove la sessualità, nel film, è libera da vincoli, preconcetti e limiti, in incontri a tre o violenti, uniti alle droghe e alla disperazione, omosessualità latenti ed ipocondriaco terrore, dal ruolo della libertina artista Marfa Girl a quello di alcuni ragazzini di origine messicana che sembrano avere nel sangue un tangibile non-attaccamento a famiglie e domani, la spiritualità risulta edificante nell’incontro con tale disagio realistico. E il regista ne esce vincente, parlando di circoncisione e mostrando giovani corpi maschili e femminili, raccontando di disperazione e razzismo, adolescenti e adulti in transizione psicologica, in questa pellicola scabrosa e vera, come poche altre viste negli ultimi anni.

Larry Clark ci ha svelato qualcosa in merito alla scelta di Marfa come location delle sue storie: “Marfa è un posto dove sono andato per la prima volta grazie ad un mio amico artista per un piccolo festival cinematografico alla sua prima edizione. Erano film della no wave di qualche anno fa, e ci ho pure trovato una mia vecchia opera con personaggi tratti da un mio libro fotografico. Marfa è una cittadina molto piccola, con abitanti americani e provenienti dal centro America. Ho conosciuto persone del mondo dell’arte, ma non c’erano locali. Marfa è stata scoperta da uno scultore e ora ha luoghi di ritrovo come biblioteche. Nel 1955 venne girato lì ‘Il Gigante’, ultimo capolavoro di James Dean: è un luogo di incontro e scontro tra culture, con agenti che perlustrano il confine senza avere effettivamente troppo da fare. Non c’erano ragazzi, né luoghi per fare skate. Fino a che non ne ho visti due passare per puro caso. Li ho invitati a vedere il mio film e dopo cena sono tornati da me a chiedermi i dvd della pellicola. Sono rimasto affascinato dal posto, e ci sono tornato varie volte per ritrarre Adam, che è stato d’ispirazione per il film. 

La casa di Mary è la sua casita per i turisti, dove ho soggiornato io stesso durante il periodo di creazione del film. I miei protagonisti sono abitanti del luogo, quasi tutti, e si conoscono fin da piccoli. I due innamorati sedicenni sono persino nati ad un solo giorno di distanza. Ho poi scelto Darke Brunette su skype, e Tina tra i professionisti di Austen. Ho iniziato a lavorare con un piccolo taccuino, dove c’era scritto ‘fuck the police’. 

È il mio film preferito, devo ammetterlo!”

 

Il regista incalza raccontando dei suoi personaggi e temi: “Tutti i personaggi del film passano attraverso pulsioni sessuali, istinti e deviazioni di diverso genere: il film è come la vita. Ho 69 anni e volevo fare una pellicola sulla vita interiore, che c’è in ognuno di noi. Volevo mostrare come questa interagisca con le nostre azioni, che le dipendono. Le storie e il passato dei miei personaggi vengono scoperte attraverso le loro azioni e pulsioni, come accade nella vita reale. Nella vita reale non ci sono inizi e finali di vita o storie, ma tutto ha una sua evoluzione”.

 

 

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