“Gerontophilia” di Bruce LaBruce

Scandalosa e deliziosa pellicola del sempre geniale Bruce LaBruce, “Gerontophilia” ha commosso ed elettrizzato pubblico e critica nelle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia 2013.

Il diciottenne Lake ha una dolce fidanzata attivista, ma un giorno scopre un’attrazione inusuale per gli anziani.
Il destino ci mette lo zampino quando il ragazzo trova un lavoro estivo presso una casa di riposo dove inizia una tenera relazione con Mister Peabody. Dopo aver scoperto che ai pazienti vengono somministrate medicine in eccesso per gestirli più facilmente, Lake decide di non dargli più farmaci e di aiutarlo a fuggire.
Ha inizio così un viaggio intimo e divertente che stringerà ancora di più il loro legame.

«Nel corso degli anni ho incontrato un certo numero di giovani con la fissazione feticistica di avere relazioni con persone anziane, e questo mi ha sempre incuriosito. Ho ascoltato storie, la maggior parte delle volte di uomini giovani per i quali la prima esperienza sessuale era stata con un uomo sulla sessantina o anche più. A volte si tratta di una cosa occasionale, ma in alcuni casi questo feticismo sembra persistere. Per Gerontophilia ho voluto creare un personaggio con alcuni di questi impulsi, ma che non lo facesse per soldi. L’ho perciò rappresentato come una specie di santo. I miei film, non importa quanto estremi o pornografici, sono sempre attraversati da un’intensa vena romantica. Che si tratti del rapporto tra un parrucchiere e uno skinhead, o tra uno spacciatore e un puttaniere, le unioni sono sempre sentimentali e romantiche, anche quando c’è di mezzo un feticcio, un tabù molto particolare e, a volte, estremo. Ho sempre giocato in modo piuttosto ironico con le convenzioni della commedia romantica. Con Gerontophilia sono andato ancora più a fondo nell’usare queste convenzioni, ricorrendo all’ironia in modo più sottile». [Bruce LaBruce]

Bruce LaBruce comincia la sua carriera a metà degli anni Ottanta con una serie di cortometraggi sperimentali girati in Super 8 e creando assieme a G. B. Jones la rivista punk, «J.D.s», che segna l’inizio del movimento ‘queercore’. Tra il 1991 e il 1996, dirige tre lungometraggi nei quali è anche attore: No Skin Off My Ass, Super 8 1/2 e Hustler White. Negli anni Duemila realizza tre art/porn: Skin Flick, The Raspberry Reich e L.A. Zombie, oltre al film indipendente Otto; or, Up with Dead People. Nel 2010 dirige due documentari della serie Into the Night with… per ARTE: il primo con protagonisti Harmony Korine e Gaspar Noé, il secondo con Béatrice Dalle e Virginie Despentes. Nel 1997 scrive le sue memorie premature, The Reluctant Pornographer. L’anno seguente la Plug-In Gallery (Winnipeg, Canada) pubblica un libro sul suo lavoro, Ride Queer Ride. Dirige anche tre opere teatrali: Cheap Blacky (2007), The Bad Breast; or, The Strange Case of Theda Lange (2009) e Macho Family Romance (2009). Collabora con numerose riviste e giornali sia come scrittore che come fotografo. La sua prima mostra fotografica è presso l’Alleged Gallery di New York nel 1999, mentre la più recente, “Obscenity”, è stata inaugurata a Madrid nel 2012 a La Fresh Gallery. E tra le sue molteplici attività vanta anche la regia di un’opera, l’adattamento del Pierrot Lunaire di Arnold Schoenberg, realizzata a Berlino nel 2011.

 

Categoria: Cinemafeatured

Tags:

Info sull'autore: Direttore Responsabile art journalist & more

RSSCommenti (0)

Trackback URL

Lascia un Commento