Betty Boop: ascesa, declino e resurrezione del cartoon più sexy

Betty Boop nasce nel 1932 dalle matite geniali dei fratelli Fleischer ispirati alla cantante anni ’20, Helen Kane.
Un taglio di capelli alla moda all’epoca ad incorniciare un volto grande e paffuto, in cui spuntano gli enormi ed espressivi occhioni verdi da cerbiattina sexy: Betty è una flapper, ovvero la ragazza alla moda durante l’epoca del jazz, un po’ irriverente e un po’ indipendente, ma iper femminile e sensuale.
L’autoironia, il cagnolino malizioso che le scopre il reggicalze, le trasparenze in controluce e le spalline che cadono involontariamente, hanno fatto di questo persnaggio nato dai fumetti e dall’animazione, una delle icone più note ed importanti nel mondo della seduzione femminile, tra cui i balli esotici paradisiaci allo slogan “Boop-oop-a-doop”, poi ripreso persino dalla divina Marylin Monroe.

Contestato nel 1935 da un pubblico ancora troppo conservatore, Betty dovrà presto ripiegare dedicandosi alle faccende domestiche in abitini castigati: questa fu la sua fine.
Sparisce nel 1939.
Ma Freddy Mercury indossò una maglietta con la sua immagine nel concerto del 1986 al Wembley Stadium, e molti artisti negli ultimi decenni l’hanno riportata in vita e celebrata, collezionandola, amandola, imitandola, parlandone.

W Betty, una di noi!

 

Categoria: CinemaComics / IllustrazioneIcone

Tags:

Info sull'autore: Direttore Responsabile art journalist & more

RSSCommenti (0)

Trackback URL

Lascia un Commento