“Barbarella”, di Roger Vadim


SCI-FI d’Essai del 1968 ispirato all’omonimo fumetto di Jean-Claude Forest dove l’ingenua, voluttuosa, adorabile Jane Fonda veste i panni dell’eroica-erotica protagonista spaziale
Titolo originale: Id.
Anno: Francia, 1968
Durata: 98’
Regia: Roger Vadim
Genere: Fantascienza
Cast: Jane Fonda, Ugo Tognazzi, John Phillip Law, Anita Pallenberg, Milo O’Shea, Marcel Marceau, David Hemmings, Claude Dauphin

IL FILM
Anno intergalattico 40.000 d.C. la viaggiatrice spaziale Barbarella (Jane Fonda) è a bordo della sua astronave (dentro pelliccia fuori rosa shocking) quando viene intercettata dal Primo ministro della Terra (Claude Dauphin) per una missione speciale e segretissima: ritrovare lo scienziato Duran Duran (sì, proprio così, è “la musa ispiratrice” del gruppo pop-Newromantic anni’80) interpretato da Milo O’Shea, scomparso misteriosamente. Il suo ritrovamento è essenziale per mantenere la pace millenaria che regna sulla Terra perché Duran Duran possiede la terribile invenzione del raggio positronico, da tener fuori dalla portata di: bambini cattivi, bambole dai denti aguzzi, megalomani e terribili tiranni. L’avventura dai toni naif inizia con uno spogliarello in assenza di gravità, Barbarella-Fonda libera le sue grazie dalla pesante tuta spaziale mentre i titoli di testa faticano a “censurare” l’incensurabile. E’ un universo situato fuori dall’ordinario quello del film di Roger Vadim, girato quando le new generation si svestivano dal puritanesimo convinte che l’amore libero avrebbe reso infertile il terreno della biopolitik negli anni avvenire, quando il “potere anarchico” mostrato sado-lucidamente dal film postumo di Pier Paolo Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma nel 1975, aveva ultimato il suo processo di contaminazione sui collaborazionisti passivi di un passato sopravvissuto. Accennate sfumature critiche tinteggiano questa tela che mai si è proposta come manifesto della tanto agognata Libertà. Tuttavia l’approccio “leggero” e ironico sbeffeggia «l’era barbarica della contestazione globale» salutando l’ei fu pianeta Terra con LOVE against the war. Divertente e audace nella sua ingenuità. La bollatura di Cult Movie risiede nell’ingegno scenico dove la patina kitsch non stomaca ma sollazza (quanta meraviglia risiede nei vestiti striminziti firmati Paco Rabanne), e il sesso innocente di Barbarella si libera dei suoi umori in posti inimmaginabili (veivoli schiantaghiaccio, nidi giganti, sinfonici Orgasmatron). Non c’è posto per la composta serietà, neanche nello scorrere inesorabile del Matmos dove risiede liquida la dignità del male assoluto. E quando c’è da stoccare lo si fa con la grazia delle orchidee date in pasto alla plebaglia. L’arma di Vadim reificata nell’«indigesta bontà» di un angelo e una terrestre nulla avrebbe potuto contro “il gesto unico” a cui continuiamo a subordinare il nostro godimento, perché quella dignità del potere di cui parla Duran Duran, trasmutata in libertinaggio senza amore, altro non è che perversa abilità di «essere al tempo stesso vittima e carnefice». Niente cazzotti allo stomaco dunque ma un fantascientifico abbraccio che non si può rifiutare.

IL DVD
«Meet the most beautiful creature of the Universe» recita la voce fuori campo del trailer compreso tra i contenuti extra del DVD di Barbarella, proposto nella special edition per CG Home Video. Una special edition che mostra tutta l’originalità della scenografia realizzata interamente in studio dal grande Mario Garbuglia. Oltre al trailer, dove si anticipano le sonorità pop dei The Glitterhouse, negli extra è inclusa la galleria fotografica che mostra l’estro creativo dello stilista Paco Rabanne nel realizzare gli stravaganti costumi spaziali indossati dagli attori. Gli oggetti di scena (dai veivoli schiantaghiaccio, all’astronave di Barbarella, al sinfonico Orgasmatron fino ad arrivare al gigante nerghilè dedicato “all’essenza d’uomo”) confezionano graziosamente il film di Roger Vadim che traspone fedelmente l’atmosfera fantastica propria del fumetto omonimo di Jean-Claude Forest. Un’occasione per i fan di Jane Fonda mostrata in tutto il suo splendore.


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